martedì 28 giugno 2016


ALBERI ANTICHI a SANREMO



Se cercate Olga ai bagni Serenella di Sanremo conoscerete una giovane donna russa sorridente e gentile venuta dalla lontana regione degli Altai. Adesso che abbiamo finito di mangiare Olga si siede con noi  e mi racconta. "Due fiumi scendono dalle basse montagne, uno con acque bianchissime per la calce delle rocce, uno con acque fangose e quando si uniscono ha il colore del cappuccino. Lunghi freddi e isolamento estremo fanno la Siberia una terra di punizione dai tempi degli Zar. Chi ci finiva viveva imprigionato come in un'isola senza approdo. E' sempre la grande steppa a dominare il paesaggio  verso l'estremo Oriente di fronte al mar del Giappone che si raggiunge col treno transiberiano. Poi ancora steppa verso la Mongolia e la Cina coi loro deserti assoluti fino ai rive ghiacciate del temutissimo Mar Bianco." Leggo a Olga dal mio libro  (*). 
"L'abete più alto del mondo è sugli Altai, montagne al centro della terra, l'unico punto al mondo dal quale è possibile arrivare al cielo. Nel mondo antico come  i Germani e gli Scandinavi le popolazioni siberiane credono all'esistenza di un albero sacro che si erge al centro del mondo. Per gli Altaici sull'ombelico della terra spunta l'albero più alto, un gigantesco abete i cui rami si innalzano fino alla dimora di Bai-Ulgan,  una divinità protettrice."

Olga racconta di una bisnonna che era sciamana. La gente andava da lei per curare una malattia, per conoscere il destino, per avverare un desiderio. I suoi occhi azzurri color del mare non hanno visto i famoso larici (Larix siberini) che possono arrivare anche a cento metri di altezza, favoriti dal clima freddo e dal lungo letargo invernale.
Se siete a Sanremo, in vacanza o di passaggio cercate di visitare i giardini Hanbury.  Gemelli di quelli più famosi di Ischia, in località punta Mortola, ricchi di piante e fiori di tutto il mondo, sono una cascata di colori e profumi che il clima dolce rinnova a ogni stagione.
Nella città del Festival è bello leggere il giornale all'ombra dei grandi Ficus (Ficus magnoiloides)nei giardini del centro all'inizio di Corso agli Inglesi. Forse l'esemplare più maestoso è quello di Villa Bicknell a Bordighera che nel corso del tempo ha abbracciato il cancello del giardino e non lo ha più liberato dalle sue radici centenarie. Sui profili delle colline è inconfondibile la forma slanciata del Pino di Aleppo sempre diritto sulla spianata di serre e ville di campagna. Se proprio volete, fatevi un selfie seduti sul Pino marittimo vicino al monumento di G.Garibaldi : l'albero è cresciuto in diagonale e ha dimensioni notevoli di chioma. Lontano i colori brillanti di Bouganville e le siepi di Oleandri fanno dopo il mare una splendida cornice.








*JACQUES BROSSE, Mitologia degli alberi Dal giardino dell'Eden al legno della Croce, BUR, 2013, Bergamo

Sanremo 26 giugno2016









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