sabato 11 giugno 2016




                                         I LARICI


    Sono parole meravigliose, da leggere piano, in silenzio, quando siamo arrivati e ci sediamo sul ciglio del sentiero a guardare il panorama della valle. Allora  è bello sentire quanta poesia, quanto amore per la vita della montagna ci sono nella descrizione di Mauro Corona!

" ...Paesi della valle son fatti di sassi, anime e larici. E' l'albero che veglia sul sonno degli uomini. Nella costruzione delle case lo si impiegava per fare travi e solai, e proprio in virtù della sua posizione, sotto i soffitti nelle camere da letto, egli assisteva e spiava la vita notturna della gente. Da lassù ha visto amori e notti inquiete, nascite e morti, sonno di bambini e pianto di donne. Vecchi che esalavano l'ultimo respiro rivolgevano a lui l'estremo sguardo. Sotto i suoi occhi scorreva la vita più intima, molte volte con angoscia e dolore e, ogni tanto, con qualche gioia.
Per renderli ancora più resistenti alla raspa del tempo, dopo averli tagliati, sempre sul calar della luna, e squadrati, i travi venivano passati sopra la fiamma di un fuoco di carpino.
La paura del fuoco, nemico mortale dei legni, e la sua carezza rovente, li faceva ripiegare su se stessi, come a proteggersi dall'attacco. Le fibre si compattavano ulteriormente e il trave bruciacchiato diventava di un colore nerastro come l'ebano, e , di colpo, invulnerabile.
Essere toccati dal pericolo rende ogni volta più forti, ma pure guardinghi e diffidenti. Le scottature più pericolose sono quelle ricevute da piccoli, poiché induriscono il carattere e fanno sì che l'animo di un bambino non si apra più. ....
Il larice è un albero onesto, generoso, dal portamento ottocentesco. In lui si sposano forma e sostanza.
Potresti affidargli, nella più completa tranquillità, i tuoi beni con la certezza che verrebbero non solo conservati con scrupolo e attenzione ma anche restituiti.
Non cerca tuttavia di imporsi e ti viene in aiuto solo su tua specifica richiesta.
La sua vita è lassù, in costa alla montagna, sentinella affettuosa dei suoi fratelli uomini. ...."

Mauro Corona , "LE VOCI DEL BOSCO" , Edizioni Biblioteca dell'Immagine, 1998, Pordenone


Milano 10 giugno 2016

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